Qualche giorno fa, durante uno degli ennesimi raid aerei israeliani contro Gaza, i summenzionati raid aerei israeliani hanno colpito e distrutto la libreria e casa editrice di Samir Mansour, la più grande e la più amata di tutta la Striscia di Gaza. Decine di migliaia di libri sono andati distrutti e quello che era anche un centro di aggregazione per la comunità locale e per i bambini del quartiere è stato ridotto in cenere. La libreria di Samir era importante anche perché vendeva libri in inglese e traduzioni in inglese. Un “effetto collaterale” di un attacco che intendeva colpire un palazzo vicino l’Università islamica di al-Thalatiny street a Gaza City.
Le foto qui sotto le ho prese da Twitter:
La libreria di Samir era stata fondata nel 2008. Vendeva e pubblicava libri. Tutta la comunità intellettuale di Gaza, palestinese e araba si è mobilitata per far conoscere la sua storia.
Mahvish Rukhsana e Clive Stafford Smith (due avvocati esperti di diritti umani) hanno aperto una raccolta fondi su gofundme per aiutare Samir a ricostruire la libreria. Il ricavato andrà direttamente al libraio.
Poi vi segnalo che a questo link potete guardare online e gratuitamente diversi corti di registe palestinesi, tra cui quelli di Larissa Sansour. Sono in arrivo anche i lavori di Mai Masri, Emily Jacir e Lokman Slim/Monica Borgmann.
Se vivete negli USA, Canada o Palestina vi segnalo che da oggi e fino al 30 maggio invece saranno disponibili online e sempre gratuitamente i lungometraggi del noto regista palestinese Elia Suleiman, tra cui il recente Il paradiso probabilmente, uscito anche in italiano nel 2019.
Non c’è modo di contribuire economicamente alla ricostruzione di questo capitale culturale? E’ uno scempio…tutto quanto.
c’è scritto nel post, se leggi bene c’è un link a una campagna di raccolta fondi