C’è un altro modo di leggere e analizzare la letteratura araba, che non sia solo quella di studiarla per paesi (e quindi declinarla al plurale, le letterature arabe): è il metodo che procede per temi, che ricerca le affinità tra i romanzi di autori provenienti da paesi arabi diversi accomunati da un unico sentire quando si tratta di momenti storici decisivi per le sorti di tutta la regione . È il metodo scelto da Elisabetta Bartuli, arabista e traduttrice, in questo articolo scritto per la rivista della Fondazione Oasis dove analizzato un corpus di romanzi arabi legati tra loro dal tema delle mobilitazioni popolari (“thawra, intifada, hirak”), che scuotono i paesi della regione fin dalle lotte per l’indipendenza contro il colonialismo europeo per arrivare alle recenti rivoluzioni della cosiddetta “primavera araba”.

Partendo dall’egiziano Baha Taher (nato nel 1935) e arrivando fino al fumettista libanese Barrack Rima (nato nel 1972), Bartuli traccia un percorso che attraversa paesi, epoche storiche e stili letterari identificando un comune denominatore: quale sia stato l’evento politico e sociale rilevante in quel momento storico – la fine della monarchia in Egitto, le lotte studentesche in Tunisia tra islamisti e comunisti, la disfatta palestinese del ’67, le rivoluzioni del 2011 – gli scrittori arabi vi hanno dedicato pagine e personaggi nei loro romanzi, senza mai scadere eccessivamente (o almeno, non tutti) nell’intento didascalico e regalandoci pagine di altissimo intrattenimento letterario.

Quello di andare per temi è un metodo di analisi e studio che permette di cogliere i punti in comune di una produzione letteraria sterminata quale è quella araba, disseminata su oltre 20 paesi e declinata in almeno tre lingue (arabo, inglese e francese) individuando i punti di contatto di autori i quali, con i loro testi, costruiscono una storia corale, un mosaico letterario di tutta la regione.

E allora buon viaggio, a cavallo di 50 anni di storia politica e letteraria della regione araba: “Di rivoluzione in rivoluzione. I romanzi dell’attivismo politico”.