Chi sono le scrittrici sudanesi?

Di tanto in tanto c’è qualche lettore che mi scrive per chiedermi informazioni sugli autori sudanesi. In italiano c’è ben poco e quello che c’era un tempo ora è introvabile: mi riferisco al romanzo capolavoro La stagione della migrazione a nord, di Tayeb Salih, edito da Sellerio ma ormai introvabile in libreria (mentre si trova, dello stesso autore, Le nozze di al-Zain, tradotto da Lorenzo Declich e Daniele Mascitelli). Oltre a Salih, l’unico altro autore sudanese tradotto in italiano è Amir Tag Elsir, con il suo romanzo Il cacciatore di larve (Nottetempo, trad. di Samuela Pagani).

Le autrici sudanesi non sono pervenute, ma evidentemente non sono molto conosciute neanche nel mondo anglofono se la rivista Words Without Borders ha sentito l’esigenza di pubblicare un focus proprio sulle scrittrici sudanesi, traducendo gli estratti dei romanzi di cinque autrici: Amna al-Fadl, Ann El Safi (qui sotto in foto), Rania Mamoun, Sara Al-Jack e Zeinab Belail.

Come scrive Sawad Hussain, traduttrice di letteratura araba in inglese che ha curato questo interessantissimo focus, è molto difficile trovare i lavori delle autrici sudanesi in traduzione inglese, nonostante – ad esempio – Zeinab Belail pubblichi letteratura da oltre 30 anni. Dei 476 romanzi pubblicati in arabo tra il 1948 e il 2015, solo 49 sono di 35 autrici donne, ovvero il 10% del totale, scrive Hussain. Il 2019, l’anno delle proteste nel paese che hanno portato alla caduta del presidente Omar al-Bashir, al potere da 30 anni, è stato l’anno dei record per la letteratura sudanese: sono stati pubblicati 28 romanzi in Sudan più altri 20 all’estero. Nove sono quelli scritti da autrici, di cui la metà pubblicati fuori dai confini del paese.

Il punto della pubblicazione all’estero della letteratura sudanese è centrale, scrive Hussain, che ha intervistato le cinque autrici oggetto del focus proprio su questo punto: in Sudan il mercato del libro è molto fragile, poco strutturato e soprattutto molto patriarcale. Le donne che scrivono vengono guardate con sospetto, soprattutto se i loro lavori parlano di relazioni sentimentali e sessuali. Se le autrici riescono a superare la censura degli editori, incappano in quella dei critici letterari, che snobbano la letteratura scritta da donne preferendo recensire gli autori uomini. Se un libro non riesce a essere pubblicato, o recensito nella lingua originale, va da sé che non riesca neanche a trovare la sua strada verso il mondo della traduzione.

E quindi il meglio che possiamo fare noi per iniziare a familiarizzare con questa letteratura per noi straniera, è leggere le traduzioni in inglese dei lavori di queste autrici, che trovate qui.

PS – a volte qualcuno mi ha chiesto di autori del Sud Sudan: vi consiglio di segnarvi il nome di Stella Gaitano, il cui The Souls of Eddo/ أرواح إدَّو nel 2021 sarà la prima opera sudsudanese scritta in arabo a essere tradotta in inglese.

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