Chiacchiere al Cairo: incontro con la scrittrice e libraia Hala El Beshbeshi

Continua la serie “Chiacchiere al Cairo”, ideata e curata per Editoriaraba da Rabii El Gamrani, che questa volta ci fa conoscere Hala El Beshbeshi, scrittrice, editrice, nonché proprietaria e direttrice del Centro culturale Al Hala (ex Toya bookstore) al Cairo. El Beshbeshi ha vissuto a lungo in Kuwait, prima di tornare al Cairo per occuparsi di editoria e cultura. All’attivo ha una raccolta di poesia e tre raccolte di racconti. Il suo ultimo libro è un romanzo e s’intitola Cinguettio d’amore تغريدة عشق. Collabora inoltre con vari quotidiani egiziani e arabi.

Intervista e traduzione dall’arabo di Rabii El Gamrani. Il Cairo, marzo 2019.

Rabii El Gamrani: Comincio dalla tua ultima fatica letteraria, “Cinguettio  d’amore”: seguendo il tuo percorso di scrittura si nota il tuo dichiarato coinvolgimento con le cause femminili e la tua totale adesione, per stile e per contenuto, ad una narrazione che porta il lettore nell’intimità delle donne. Non è forse così?

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“Cinguettio d’amore”, copertina originale

Hala El Beshbeshi: Certamente una donna è più capace di esprimere le emozioni, le esigenze e i problemi delle altre donne. Il mio vissuto personale fra l’estero e l’Egitto, le amicizie, la frequentazione di vari contesti sociali femminili e di donne di tutte le età mi hanno fatto acquisire un’esperienza e una sensibilità che mi permettono di immedesimarmi nel mondo femminile fra problematiche e sogni, ed è là dove volo e trovo anche me stessa.  In Cinguettio d’amore ho trattato il tema dell’innamoramento, prendendo questo sentimento da varie angolature, a seconda dell’età o del contesto e della condizione sociale: ad esempio l’innamoramento per una vedova o per quelle che la società chiama in maniera offensiva «zitelle», l’innamoramento per una donna d’affari, dove l’autorità diventa schiavitù, o l’amore per le donne disabili e così via… Qualunque sia la condizione, si tratta sempre di donne che esprimono una grande affettività.

Il nome di Hala El Beshbeshi è legato anche al mondo dell’editoria: dopo aver contributo alla nascita di diverse case editrici, da poco ne hai fondata una nuova, “Al Hala Publishing & Distribution“. Mi incuriosiscono le innovazioni che vuoi introdurre con questa nuova esperienza, ad esempio l’idea di “Lettere di luce” . Mi puoi parlare di queste sfide future?

56811362_2279439605450664_4118510987005394944_nPer me l’editoria è una specie di missione che ho cominciato quattro anni fa con Toya.  Da lì ho fondato Al Hala Publishing & Distribution che si inserisce nella continuità di un mio sogno, ovvero mettere a disposizione del lettore un’offerta editoriale di qualità che rispetti la sua intelligenza e rispecchi i nostri tempi. La linea editoriale di Al Hala Publishing & Distribution è pubblicare libri che trattini di diverse discipline, di autori arabi o internazionali, dove l’importante è la qualità del testo.  Quanto all’iniziativa di «Lettere di luce» che ho annunciato durante la fiera del libro al Cairo, fa parte di alcune idee positive che vorrei infondere nel mondo dell’editoria, cioè di ricomprendere nell’offerta editoriale anche le necessità specifiche di chi è affetto da disabilità. Ho cominciato da un mio testo che ho stampato in Braille, che è stata un’iniziativa molto apprezzata dai non vedenti a cui ho regalato il libro. Sai, il contatto con la carta è un vero piacere. Un altro mio obiettivo è avvicinare la cultura agli esclusi, non attraverso l’insegnamento della lettura, ma facendo loro capire il contenuto del libro senza doverlo leggere. È un discorso un po’ lungo..

A questo proposito, sei proprietaria e direttrice di Al Hala Cultural Center, che oltre ad essere una libreria, contiene degli spazi per organizzare dibattiti, incontri con autori, corsi, e anche un angolo di ristoro.  Praticamente c’è un evento quasi ogni giorno. Parlami di questo tuo investimento culturale?

Ti posso dire con molto orgoglio che ho potuto trasformare l’idea di una semplice libreria in un faro, una specie di aura che avvolge e che ci avvicina con la luce del sapere e dell’arte in tutte le loro declinazioni: musica, letteratura, pittura, fotografia.

Hala El Beshbeshi all’ultima Fiera del libro del Cairo (cortesia di H. El Beshbeshi)
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Lo spazio del Centro culturale al Hala al Cairo (Facebook)
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Spettatori durante un incontro al Centro culturale al Hala (Facebook)
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Foto di gruppo con lo scrittore Youssef Ziedan (Facebook)

Al Hala Cultural Center è diventato uno spazio culturale per tutte le età a attraverso tante attività quotidiane proviamo ad accrescere le capacità culturali e psicologiche dei nostri frequentatori. Ti posso dire che grazie all’umanità che gira attorno al centro riusciamo a risolvere anche dei problemi personali. Ospito i più grandi scrittori, psicologi e perfino sportivi. Abbiamo organizzato degli incontri sul calcio e sulla cultura dello sport.

La direttrice di Editoriaraba, Chiara Comito, mi ha incaricato di chiederti se c’è una tipologia precisa dei lettori della libreria e dei frequentatori del centro?

Personalmente m’interesso a tutto ciò che potrebbe essere utile alla crescita delle persone aldilà dell’età, dell’appartenenza culturale, sociale o religiosa.  La libreria e il centro sono aperti a tutti, e sono frequentati da una varietà di persone difficile da etichettare. Se è vero ad esempio che all’inizio erano i giovani, ragazze e ragazzi a frequentare il posto, questi stessi ragazzi hanno portato poi i loro professori e le loro famiglie.

La condizione delle donne nel mondo arabo e islamico è spesso un argomento a cui l’opinione pubblica internazionale sta molto attenta, a volte con vivaci critiche. Vorrei sapere che sguardo porti sulla società egiziana in generale e in relazione alla questione femminile in particolare?

Il popolo egiziano è una leggenda che si insegna nei libri di storia. Prendi ad esempio l’ironia degli egiziani. Nonostante le tragedie, le delusioni e la tristezza che ci circonda negli ultimi anni abbiamo sempre la battuta pronta, ironizziamo sui nostri drammi, e troviamo l’energia per continuare a lavorare, a resistere e a produrre, ed è davvero ammirevole.

Quanto alla questione femminile, la donna non è solo una componente della società, è molto di più. Dal mio punto di vista non è giusto dire che le donne sono sottomesse ora. Le religioni prima di tutto hanno riconosciuto loro dei diritti, poi ci ha pensato la legge.  Le donne devono cominciare a sentirsi meno abbandonate, vulnerabili o con poche possibilità.  La donna egiziana contadina, del basso Egitto, della costa o cairota dimostra ogni giorno il suo valore contribuendo in tutti gli ambiti lavorativi e della vita in generale. In una società come quella egiziana bisogna vedere l’apporto delle donne anche in molti uomini, pilastri di questa nazione, sia come madri e insegnanti o come compagne di vita che li hanno cresciuti, educati e sostenuti.


الاستاذة هالة مرحبا

فلنبدأ أولا من آخر اصداراتك الروائية “تغريدة عشق” ، ما لاحظته من خلال تتبع مسارك الابداعي، هو اهتمامك المعلن بقضايا  المرأة و انحيازك أسلوبا و مضمونا الى سرد يغوص في عوالم المرأة الحميمية.

هل هو اختيار واعي و مقصود؟

بكل تأكيد المرأة هي الأجدر علي التعبير عن مشاعر واحتياجات ومشاكل المرأة ..وقد مررت بتجارب من خلال الغربة والصديقات واحتكاكي بأوساط عديدة وبيئات مختلفة للمرأة في جميع مراحل العمر تخول لي ان اغوص في مشاكلها واعود لأحلق معها في احلامها وبين هذا وذاك اكون . فقد تناولت في مجموعتي القصصيةتغريدة عشق الحب عند المرأة في جميع مراحل عمرها وبحالات المرأة الإجتماعية المختلفة ..الشابة والأرملة ومن أطلق عليها المجتمع القاب تجرح انوثتها لتأخر سن الزواج بمعيار المجتمع او لإنفصالها عن زوجها بالطلاق..وسيدة الأعمال حينما تتحول السطوة الي عبودية والمرأة من ذوي الاختياجات الخاصة .من  البصر او ذوي الاعاقة الخركية وقدرتها علي معايشة الواقع بخيال خصب يحول الصعاب الي جنة علي الارض  وما الي ذلك ، ففي كل الحالات هي انثي ولها مشاعر فياضة

اسم هالة البشبيشي مرتبط  ايضا بعالم النشر، فأنت كنت من مؤسسي دار النشر “تويا” و منذ أسابيع قليلة أعلنت عن ولادة دار نشر جديدة “الهالة” و من خلال اطلاعي على مشاريعك المستقبلية و افكارك الجديدة التي تنوين تحقيقها سواء من خلال مشروع “حرف النور” او من خلال طرح الكتاب بشكل رقمي او بمراعاة دوي الاحتياجات الخاصة. كلميني بخصوص هاته التحديات الجديدة؟

النشر بالنسبة لي رسالة بدأتها منذ اربعة سنوات تقريبا بالمشاركة في تأسيس وتفعيل دار تويا كما ذكرت ومن ثمه بفضل الله اطلقت دار الهالة لإستمرارية الحلم والسعي لتحقيقة وهو ان يصبح للقاريء كما للكاتب الحق في ان يقرأ عمل يليق به ويواكب العصر الذي يحيا به وذلك بإنتقاء اعمال متميزة من الادب المعاصر والتراث والمترجم ..  ومبادرة حرف النور والتي اطلقتها كفكرة بمعرض الكتاب الماضي في عيده الخمسين هي جزءمكمل لحالة النشر التي اتمناها وهي ان يكون الحرف نور لذوي البصيرة وذوي الاختياجات الخاصة ..فمتعة الكتاب الورقي آن الآوان ان يستشعرها من حرموا نعمة البصر وبالفعل هطوت الخطوة وطبعت عملي بطريقة برايل ونالت استحسان من اهديتهم نسخ منه

 كما اني اسعي لمحو اميه فكر المهمشين من المجتمع ولا اقول بتعليمهم القراءة ليكتبوا اسمهم بل بتعليمهم مافي الكتاب دون ان يقرؤه..وهذا شرح يطول ☺️

 بإرتباط بذلك ايضا، انت من الفاعلين الثقافيين البارزين في القاهرة من خلال إشرافك و إدارتك لتويا بوك ستور، هذا الفضاء الجميل الذي يجد فيه المتتبعين و القراء جوا ثقافيا غنيا  و محفز سواء من خلال العرض الدائم للكتب او من خلال الأنشطة الثقافية كالمناظرات و المحاضرات و اللقاءات مع الكتاب و المثقفين. حدثينا عن هذا الإستثمار  الثقافي الناجح.

اقول لك وبكل اعتزاز ..انني بفضل الله حولت فكرة المكتبة الخاصة ببيع الكتب والروايات الي منارة ..هالة تحيط كل من يخطو اليها بنور المعرفة والفن بشتي مجالاته سواء موسيقي او تشكيلي اصبحت مركزا ثقافيا لكل الاعمار من خلال تدوات تثقيفية اجتماعية تهدف الي الرقي بالذوق العام وتنمية المدارك النفسية وعلاج المشكلات الحياتية ..استضفت كبار الكتاب والفنانين والاطباء والاختصاصيين النفسيين بل والرياضيين ايضا من خلال ندوات لتنمية الوعي الكروي والرياضي

زميلتي كيارا كوميتو ، مديرة الموقع كلفتني بأن اسألك بخصوص طبيعة المترددين على تويا بوك ستور، هل هناك نزع من التصنيف الاجتماعي او الثقافي او العمري لرواد تويا؟

اهتم بكل مايشغل ويفيد الإنسان ايا كان عمره او ثقافته او جنسه واسعي دوما لنشر المحبة بين مرتادي المركز

وستتعجب ان قلت لك اني حين بدأت كان زوار المركز اغلبهم من الشباب..ثم بدأوا في دعوة الاهالي ومعلميهم او اساتذتهم بالجامعه ..الحمدلله المكان ملك لجميع الاعمار

من خلال تجربتي بين ضفتي البحر الأبيض المتوسط، قابلني كثيرا ان جيراننا الأوربيين يعيبون على بلدان جنوب البحر الأبيض المتوسط و بالأخص الدول العربية وضعية النساء في المجتمع. دعيني اسألك ما نظرتك للمجتمع المصري بتفاعلاته المتشعبة، سواء بعلاقة مع المرأة او بصفة عامة كمجتمع ذات خصوصية بارزة؟

الشعب المصري اسطورة تدرس علي مر التاريخ ..شعب قيل عنه “شعب ابن نكتة” نسبة لخفة الظل وتقبل كل مآسييه بالفكاهه..رغم كل المعاناه والاحباطات والامراض والكآبه التي تحيط عالمة في السنوات الأخيرة بالذات ونظرا للظروف الاقتصادية الا انه لازال يبتسم ويعمل ويسعي بروح تتعجب لها ..المرأة ليست جزء من مجتمعنا بل اصبحت اكثر بكثير واعتقد من غير المنصف ان نقول انها مقهورة الآن .. قديما نصفها القرآن والأديان السماوية جميعها تقدس المرأة وتمنحها حقوق ..والقانون ايضا كفل لها حقوقها ..ياعزيزي المرأة هي من تقهر المرأة تقهر نفسها بإحساسها انها مهمله ومسلوبة الحق وقليلة الحيلة

المرأة المصرية ريفية او صعيديةاو ساحلية او قاهرية اثبتت وجودها في شتى مناحي الحياة

وابحث عنها في رجال هم عماد البلد الآن

هي من ربتهم كأم ودرستهم كمعلمة وسندتهم كزوجة وتحملت المسئولية كشريكة عمل

 

 

 

 

 

 

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