La sestina del Booker arabo 2017

Qualche giorno fa la giuria del Premio internazionale del romanzo arabo (IPAF/Booker arabo) ha rivelato la sestina dei romanzi finalisti (shortlist):

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Mohammad Hasan Alwan (Arabia Saudita): Una morte piccola (Dar al-Saqi)

Najwa Binshatwan (Libia): Le capanne degli schiavi (Dar al-Saqi)

Ismail Fahd Ismail (Kuwait): Al-Sabiliat (Nova)

Elias Khoury (Libano): I ragazzi del ghetto. Il mio nome è Adam (Dar al-Adab)

Mohammed Abdel Nabi (Egitto): Nella stanza del ragno (Dar al-Ayn)

Saad Mohammed Rahim (Iraq): L’omicidio del libraio (Dar wa Maktabat Sutur)

Il nome che più balza agli occhi è senza dubbio quello di Elias Khoury, lo scrittore libanese autore di diversi bestseller e pluritradotto all’estero. Mancano all’appello invece l’egiziano Youssef Rakha, uno dei nomi più interessanti della narrativa araba contemporanea, ancora assente in traduzione italiana, che con il suo Paolo era stato selezionato tra i 16 semi-finalisti, e l’iracheno Sinan Antoon, nella longlist 2017 e nella shortlist di qualche anno fa con Ya Mariam, in corso di traduzione in inglese.

Mohammed Hasan Alwan è l’unico autore ad essere stato già selezionato in una precedente shortlist, quella del 2013, con Il castoro; il giovane autore saudita nel 2009 aveva anche partecipato al workshop per autori arabi emergenti Nadwa, organizzato sempre dal comitato IPAF. Tre autori presenti in precedenti longlist fanno parte della attuale shortlist: Ismail Fahd Ismail nel 2014, Elias Khoury e Mohammed Abdel Nabi nel 2013.

Nella shortlist 2017, molti sono i romanzi storici: Una morte piccola del saudita Hassan Halwan racconta, per la prima volta in un’opera di fiction, le avventure di Ibn Arabi, il pensatore e mistico sufi; al-Sabiliat è ambientato nel sud dell’Iraq, all’epoca della guerra iracheno-iraniana; il racconto della schiavitù in Libia è il tema del romanzo Le capanne degli schiavi; I ragazzi del ghetto è ambientato al tempo della Nakba e segue le vicende degli abitanti di Lod; L’omicidio del libraio, infine, rivela la dimensione artistica, culturale e umana della civiltà irachena al tempo dell’invasione americana.

La presidentessa della giuria, la scrittrice palestinese Sahar Khalifa, ha dichiarato: “I sei romanzi selezionati dai 186 presentati quest’anno al comitato del Premio si distinguono per la loro brillante struttura artistica, lo sviluppo dei personaggi e il modo in cui affrontano tematiche sensibili e coraggiose. Alcuni esplorano dei tabù, altri prendono in esame le criticità del mondo arabo di oggi e rendono omaggio ai momenti più importanti del patrimonio culturale degli arabi”.

Il vincitore del premio verrà annunciato il prossimo 25 aprile ad Abu Dhabi.

[Cliccate qui per sapere chi erano i 16 semi-finalisti]

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