Shukri al-Mabkhout e Hisham Matar al festival Libri Come di Roma

A Libri Come, festival di letteratura dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretto da Marino Sinibaldi, ci saranno anche lo scrittore tunisino Shukri al-Mabkhout e lo scrittore anglo-libico Hisham Matar.

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Tema dell’edizione di quest’anno sono i “confini”, e sia il tema che il logo scelto dagli organizzatori trovano un particolare – quanto, immagino, casuale– parallelismo con il tema e l’immagine del prossimo Salone internazionale del libro di Torino (guardate qui la bella immagine disegnata da Gipi).

Ma, d’altra parte, i confini/il confine è senza dubbio una delle tematiche prevalenti di questo inizio 2017, a partire dal risorgere del nazionalismo e isolazionismo dei nuovi Stati Uniti di Trump. Ma poiché la letteratura è di suo senza confini, ai confini messi dagli uomini, la cultura risponde con libri che parlano di altrove lontani e invitando scrittori che parlano altre lingue e ci raccontano di altre geografie. Che poi però, quando vai a leggere cosa scrivono, ti rendi conto che stanno scrivendo anche a te, che stanno intrecciando un bellissimo e transnazionale discorso con te, lettrice o lettore lontano ma solo geograficamente. Fondamentalmente, credo, è per questo che leggiamo. Per sentirci meno soli e meno isolati in un mondo che ci costringe invece e isolarci e a sentirci sempre più soli.

Gli ultimi romanzi dei due autori, che verranno presentati a Roma, sono in qualche modo entrambi legati all’Italia: il primo per il titolo, L’italiano (del tunisino Shukri al-Mabkhout, pubblicato in Italia da e/o, trad. dall’arabo di Barbara Teresi), per le fattezze tipicamente italiane del protagonista, ma non solo. Il romanzo è ambientato in Tunisia negli anni ’80, in un periodo sociale e politico particolarmente “caldo”, quello degli scontri studenteschi tra militanti di sinistra e islamisti. Un clima che chi ha vissuto gli anni ’70 in Italia, con le dovute differenze, non farà fatica a riconoscere.

Il ritorno, di Hisham Matar (di prossima pubblicazione per Einaudi), parla molto del nostro Paese, dei lasciti orrendi del colonialismo italiano in Libia ma anche della nostra eredità culturale, di cui ad esempio l’architettura di Bengasi è disseminata, come vi avevo anticipato a settembre qui.

Entrambi gli incontri si terranno domenica 19 marzo all’Auditorium Parco della Musica, quartiere Flaminio.

Ore 15, sala Risonanze: Shukri al-Mabkhout dialogherà insieme alla scrittrice iraniana Parisa Reza (I giardini di consolazione, e/o) e allo scrittore turco Burhan Sonmez (Istanbul Istanbul, nottetempo) con Riccardo Noury (Amnesty International) e Luigi Spinola.

Ore 17, sala Risonanze: Hisham Matar dialogherà con Benedetta Tobagi, giornalista e scrittrice.

Prezzo del biglietto per ciascun incontro: 3 euro; info sugli altri incontri a questo link.

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