Letteratura e Primavera araba: il 10° congresso EURAMAL comincia oggi a Parigi

Si apre oggi a Parigi il 10° Congresso internazionale dell’EURAMAL, ovvero l’ Associazione Europea per la Letteratura Araba Moderna, che raduna i principali studiosi e ricercatori di letteratura araba moderna europei. Obiettivo dell’EURAMAL è seguire l’evoluzione socio-culturale del mondo arabo attraverso la sua letteratura.

Il Congresso, che quest’anno é sostenuto dall’INALCO (Institut National des Langues et Civilisations Orientales) si concluderà il 12 maggio. Il tema di quest’anno è La letteratura durante la primavera araba: analisi e prospettive, ovvero l’analisi del legame tra attualità e letteratura, e in particolare il ruolo “premonitore” della letteratura rispetto agli eventi dell’attualità politica.

Personalmente l’argomento mi interessa moltissimo (ed in parte credo sia per questo motivo che ho deciso di aprire questo blog!): se è nata una nuova letteratura araba – o un nuovo filone – come conseguenza delle rivolte arabe del 2011, non può che essere utile indagare quali siano stati i prodromi e quali autori e/o quali generi avessero annusato l’aria del cambiamento già qualche tempo prima del 2011.

Molti sono i nomi italiani che quest’anno partecipano al congresso: qui ho tradotto gli estratti dei loro paper, che ho ripreso dal programma del congresso (dove si possono naturalmente leggere gli argomenti degli altri partecipanti) e che ho sintetizzato per abbreviarne la lettura.

al-Qawqa’a, di Moustapha Khalifé

Isabella Camera D’Afflitto (La Sapienza – Università di Roma)

Quando la letteratura anticipa la realtà Con gli ultimi rivoluzionari eventi sono nati molti libri, romanzi, blog, tutti dedicati all’attualità e ad esplorare le cause che hanno portato alla primavera araba. Allo stesso tempo però molti romanzi sono stati riletti alla luce degli eventi politici e considerati come anticipatori dell’attualità politica. L’intervento analizza il romanzo Ajnihat al-farashah (Crisalidi) dell’egiziano Muhammad Salmawi, e al-Qawqa’a (La chiocciola), del siriano Moustapha Khalifé.

Monica Ruocco (Università di Palermo)

Quando il teatro anticipa la realtàAmnesia, l’ultima opera del duo Jaibi-Bakkar, può oggi essere considerata un’opera premonitrice della rivoluzione tunisina. L’opera è stata scritta nel 2009 e messa in scena nella primavera del 2010 a Tunisi. Racconta della caduta in disgrazia di un uomo politico “forte”, Yahia Yaich, vicino al potere, che è un potere di polizia e tirannico, e della forza liberatrice della parola e della società civile. 

Elvira Diana (Università di Chieti-Pescara)

Il romanzo-denuncia del libico Muhammad al-Asfar – La letteratura libica aveva già da tempo anticipato la caduta del regime di Gheddafi: uno dei romanzi premonitori è Milh (Sale), di Muhammad al-Asfar, scritto nel 2010 e pubblicato all’estero come tutti i precedenti lavori del romanziere libico. In Milh, l’autore denuncia in modo diretto il governo oppressivo e tirannico del Colonnello, la sua “terza via” e la mancanza di diritti umani nel paese. Il romanzo è ambientato a Benghazi, e copre il periodo storico che va dagli anni Quaranta ad oggi, momento culminante in cui la rabbia e l’indignazione di libici e italiani, protagonisti del romanzo, si uniscono per dirigersi contro Gheddafi.

Alessandro Buontempo (La Sapienza – Università di Roma)

Virtigu, di Ahmad Mourad

Le “Detective stories” come contro-narrativa sulla società e la politica – I due romanzi dell’egiziano Ahmad Mourad, Virtigu (Vertigo) e Turab al-Mas (Polvere di diamanti) hanno fatto emergere l’esistenza di un autentico filone del romanzo arabo dedicato alle detective stories. Questo “modello”, che non è nuovo nel panorama letterario arabo, può essere letto come una particolare strategia mirata a portare alla luce le ingiustizie politiche e sociali che affliggono la società araba contemporanea.

Francesco De Angelis (Università di Bari)

Il ruolo delle scrittrici yemenite durante la rivoluzione del 2011 – La rivoluzione yemenita vista dalle donne: a fine gennaio la giovane scrittrice Bushra al-Maqari, originaria di Taiz, ha sconvolto tutti i suoi connazionali pubblicando il suo romanzo Sana ula thawra (Un anno di rivoluzione), il racconto, desolato e realista, di un anno di richieste da parte del popolo che voleva la fine del regime. A causa di alcuni passaggi considerati blasfemi e ostili, alcuni imam hanno lanciato una fatwa contro al-Maqari, accusata di aver abusato dell’Islam e del Corano e che per questo è stata condannata a morte.

Martina Censi (INALCO – Parigi e Ca’Foscari – Venezia)

Kursi, di Dima Wannus

Kursi, di Dima Wannus: il linguaggio della primavera araba in SiriaIl romanzo Kursi (Sedia) della scrittrice Dima Wannus (2009) è l’emblema di una narrativa staccata dall’ideologia. Il protagonista, un antieroe in realtà, è diviso tra il suo poco coraggio e  arrivismo, e sebbene faccia parte del regime al potere, al contempo si sente distante dalla sua società. Tutto ciò si ripercuote sul suo fisico in una vera e propria dissoluzione del corpo del protagonista, il quale è incapace di farsi capire attraverso le sue parole. E’ precisamente la presenza di questo doppio linguaggio che rappresenta lo spirito della “primavera araba”: il superamento del linguaggio monolitico della violenza e l’introduzione della comprensione e dell’accogliemento della differenza.

Alba Rosa Suriano (Università di Catania)

Il recupero degli spazi pubblici: il teatro indipendente prevede la rivoluzioneAnche il teatro egiziano indipendente può essere letto come movimento artistico della società civile attento ai segnali che hanno portato alla rivoluzione egiziana, soprattutto quando tratta i problemi e le speranze dei giovani, primi protagonisti delle manifestazioni di protesta.

Dounia Abourachid Badini (Università Luiss – Roma)

Il racconto della primavera araba: Ayyam al-Tahrir di Ibrahim Abdel-Méguid – Un’analisi del rapporto tra la Storia, ovvero l’attualità, e la forma letteraria utilizzata dai nuovi cronisti della rivoluzione egiziana: blog, racconti, interviste, diari etc. attraverso il diario, personale e politico della rivoluzione dell’egiziano Abdel-Meguid.

Lorenzo Casini (Università di Messina)

La trasformazione del campo letterario egiziano e la rivoluzione – Un’ analisi delle trasformazioni in campo letterario seguite alle rivoluzioni socio-politiche, attraverso l’analisi dei video di Youtube che diffondevano poesie in dialetto dirette contro Mubarak e che, essendo un mix unico di linguaggio video-audio-scritto, hanno provocato un effetto di non trascurabile portata sull’opinione pubblica.

Francesca Corrao (Università Luiss – Roma)

La poesia rivoluzionaria con AdonisL’analisi è incentrata sulle poesie di Adonis degli anni 50-60 ed in particolare sulla questione della polemica sull’arte e l’impegno (politico) degli intellettuali.

Simone Sibilio (Università Luiss – Roma)

Poesia libica della rivoluzione comparata: 42 anni di oppressione nei versi di Khaled Mattawa e Ashur at-Tuwaybi – Un’ analisi comparativa di poesie selezionate dei due poeti libici dissidenti, Khaled Mattawa e Ashur at-Tuwaybi. Il modello dei 42 anni di regime Gheddafi ricorre ossessivamente nei loro recenti lavori, ma entrambi i poeti vi fanno ricorso esplorando al contempo il nuovo senso di libertà e liberazione, anche artistica, simboleggiando così la speranza collettiva del popolo libico di fronte alla nuova era.

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