Tra poliziesco e satira sociale: arriva in Italia “Il cacciatore di larve”, dello scrittore sudanese Amir Tag Elsir

Mi piace molto la foto di copertina, che ritrae un caffè, luogo spesso ricorrente nel romanzo
Mi piace molto la foto di copertina: ritrae un caffè, uno dei posti frequentati dal protagonista preso dalla sua febbre da scrittore

Il colloquio d’amore tra l’editoria italiana e la letteratura araba, (in realtà sempre più spesso travagliato e perplesso), segna questa volta un punto a favore della prima: il 24 gennaio esce per i tipi di Nottetempo Il cacciatore di larve (titolo originale: صائد اليرقات ), dello scrittore sudanese Amir Tag Elsir (anche conosciuto come Amir Tagelsir o Amir Taj al-Sir; il nome in arabo è:أمير تاج السر), tradotto da Samuela Pagani, la splendida traduttrice delle opere di Hoda Barakat.

Il cacciatore di larve, finalista all’Arabic Booker del 2011, è un romanzo semi-poliziesco, giocato sul filo tra l’ironia e la satira sociale verso i regimi di polizia dei paesi arabi.

Dal comunicato che ho trovato sulla casa editrice si legge:

Per un incidente durante una missione, l’agente Abdallah Harfash si ritrova senza una gamba e senza un lavoro, costretto ad abbandonare le forze di Sicurezza nazionale dopo anni di glorioso servizio. Ai pedinamenti e alle indagini sui sospetti sovversivi, Abdallah sostituisce una nuova occupazione: diventare scrittore di successo. Con questo progetto decide – in un caffè frequentato solo da intellettuali e dissidenti – di avvicinare il famoso scrittore A.T. per carpirgli i segreti del mestiere. Comincia, tra umiliazioni e incertezze, una caccia a storie e personaggi possibili. A queste larve di racconti forse destinate a diventare insetti adulti, Harfash si applica con la stessa dedizione e ingenuità adoperate in passato nei Servizi segreti ma, durante il suo comico e spesso surreale tirocinio tra le strade di una caotica città sudanese, il maestro scompare. Quando Abdallah, amareggiato, crede già che lo scrittore lo abbia tradito e si appresta a ricominciare con la sua vecchia vita, A.T. ritorna e gli rivela una verità che stravolge la prospettiva del loro incontro aprendogli anche le vie della letteratura da assoluto protagonista.

Poiché non ho ancora letto il libro, per averne una panoramica più esaustiva ed edotta vi rimando alla recensione-analisi che ne ha fatto, nel 2011, Alessandro Buontempo sulla rivista di Arablit (vi ricordate? Ne avevo parlato qui!).

Amir-Taj-Al-SirAmir Tag Elsir (Ketaba.com) è nato nel nord Sudan nel 1960. Ha studiato medicina in Egitto e presso il British Royal College of Medicine, ed è specializzato in ginecologia. Vive e lavora in Qatar. Scrive dal 1988 e ha all’attivo 16 libri pubblicati tra cui romanzi, biografie e raccolte di poesie.

Di lui, il celebre scrittore egiziano Gamal al-Ghitani ha detto:

Ci sono molti nuovi scrittori che dovremmo imparare a conoscere e che hanno apportato nuove forme al romanzo arabo. Il migliore tra questi è senza dubbio Amir Tag Elsir.

Il Daily News Egypt ha invece scritto nel 2011 che: Tag Elsir è unanimemente conosciuto come un gigante tra i romanzieri arabi.

Il cacciatore di larve - edizione originale
Il cacciatore di larve – edizione originale

Il cacciatore di larve è il suo primo romanzo ad essere pubblicato in italiano. Nel 2012 era stato pubblicato in inglese con il titolo The Grab Hunter.

Per il mercato francese, invece, è stato tradotto il romanzo العطر الفرنس (Il Profumo francese, pubblicato nel 2009) con il titolo Le parfum français.

***

[Meno male che, in questo ultimo caso come per Il cacciatore di larve, il titolo originale non è stato stravolto. Grazie editori, grazie traduttori]

 

Altro sul Sudan e letteratura:

Topten arabiste e la difficoltà di recensire La stagione della migrazione a Nord di Tayeb Salih

Poesia dal Sudan: Al-Saddiq al-Raddi

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