Lo scrittore algerino Boualem Sansal, autore del pluripremiato Il villaggio del tedesco (Einaudi, 2011), il 6 giugno scorso avrebbe dovuto recarsi in Francia per ritirare il ‘Prix du roman arabe‘ ,vinto per il suo ultimo romanzo Rue Darwin (Gallimard, 2011). Tuttavia, all’ultimo momento, il Consiglio degli ambasciatori arabi di Francia, promotore dell’evento, ha comunicato allo scrittore – per email!- che il suo invito era da ritenersi non più valido, per non meglio precisati motivi legati agli “ultimi eventi accaduti nel mondo arabo”.
Il vero motivo ? La partecipazione di Sansal all’ultimo Festival internazionale degli scrittori di Gerusalemme (che si è tenuto lo scorso maggio), a cui lo scrittore aveva deciso di andare, ignorando le richieste di boicottare l’evento provenienti da diverse associazioni fra cui la Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI). La decisione di Sansal di presenziare all’evento nonostante tutto, aveva suscitato un vespaio di polemiche nel mondo arabo (cfr. ad esempio: Boualem Sansal: Israel Finds Its Token Arab ).
Sansal, criticato anche da Hamas che lo ha bollato come “traditore della causa palestinese”, è autore di diversi romanzi in francese, il più famoso dei quali rimane Il villaggio del tedesco, in cui l’autore azzarda un delicato collegamento fra il Nazismo e l’estremismo islamico. Anche per questo, il romanziere algerino è stato più volte minacciato di morte e criticato, ma cionostante ha deciso di continuare a rimanere a vivere in Algeria con la sua famiglia. Lo scorso ottobre è stato insignito del Peace Prize of the German Book Trade, che viene assegnato ogni anno alla Fiera del libro di Francoforte.
La vicenda ha avuto un colpo di scena pochi giorni fa: il 15 giugno scorso, il magazine francese L’Express, sul suo sito online, ha riportato che la giuria del Prix du roman arabe consegnerà ugualmente il premio a Sansal e che la cerimonia si terrà presso la casa editrice francese Gallimard il prossimo 21 giugno. La giuria, composta da Hélé Béji, Tahar Ben Jelloun, Pierre Brunel, Paule Constant, Paula Jacques, Christine Jordis, Vénus Khoury-Ghata, Alexandre Najjar, Danièle Sallenave, Elias Sanbar, Josyane Savigneau, Robert Solé, e dal dimissionario Olivier Poivre D’Avror, si era in precedenza dissociata dalle decisioni prese dal consiglio degli ambasciatori.
La tortuosa storia del premio di Sansal dunque, non è ancora finita. Ma di certo la serietà del premio, che in passato era andato a scrittori del calibro di Elias Khoury e Gamal al-Ghitani, è stata seriamente compromessa dalla decisione dei suoi promotori.
[…] E come ogni Fiera del libro che si rispetti, le critiche non sono mancate: da chi la descrive come emblema della “notte culturale algerina” e si chiede perchè i libri di uno scrittore come Boualem Sansal alla Fiera non si trovino, causa censura (Sansal è autore di Il villaggio del tedesco, romanzo controverso in cui il nazismo e il fondamentalismo di matrice islamica vengono paragonati. L’ho letto, l’ho criticato, non mi è piaciuto e ho trovato l’accostamento inutilmente provocatorio. Su premi&censure che hanno riguardato questo autore anche dopo il libro avevo scritto qui). […]