Nuove traduzioni: Metro, di Magdy el-Shafee, pubblicato negli USA (ma censurato in Egitto)

Copertina dell’edizione inglese (USA)

Ci risiamo: un testo originariamente scritto in arabo è ufficialmente vietato in Egitto – paese di residenza del suo autore – ma viene tradotto nel resto del mondo (per nostra fortuna!). Sto parlando di Metro, il graphic novel che ha anticipato la rivoluzione egiziana, scritto e disegnato da Magdy el-Shafee, che ieri 5 giugno è uscito negli USA per la casa editrice Metropolitan Books, tradotto in inglese da Chip Rossetti.

La storia di Metro è davvero degna di essere raccontata: poco dopo la sua  pubblicazione in Egitto, nel 2008, le forze di polizia egiziane fecero irruzione nella casa editrice Malameh, requisirono tutte le copie fino ad allora stampate e proibirono all’editore di stamparne altre. Il motivo? “Disturbo alla morale pubblica”, per avere disegnato nel fumetto una scena di nudo, considerata oscena, ma non solo. El-Shafee infatti fu accusato di aver criticato il regime di Mubarak e di aver ritratto nel fumetto alcuni alti esponenti del regime di allora. Al processo che seguì, l’autore ed ilsuo editore, Muhammad al-Sharkawi (a sua volta esponente nonchè leader del Movimento Kifayya), furono condannati al pagamento di 5.000 Lire egiziane. Da allora Metro è sparito dalle librerie egiziane ed è praticamente introvabile in arabo anche negli altri paesi arabi.

Copertina dell’edizione in arabo, disegnata dallo stesso Magdy el-Shafee

Metro deve la sua importanza al fatto di essere considerato non solo il primo graphic novel arabo, ma per essere anche il fumetto che ha anticipato i temi della rivoluzione egiziana, con la sua critica al regime e la denuncia di un fitto sistema di corruzione e malversazione degli apparati di potere e delle forze di sicurezza.

Magdy vive al Cairo e sta attualmente lavorando ad un nuovo fumetto, questa volta però autobiografico. Questo è il link al suo sito web: http://www.magdycomics.com/.

In Italia, Metro è stato pubblicato nel dicembre del 2010 dalla casa editrice Il Sirente per la collana altriarabi (trad. Ernesto Pagano), e credo sia stata una delle primissime edizioni straniere ad essere uscite!

Quello stesso mese Magdy è stato ospite di un evento organizzato da Arabismo ed è lì che ho potuto incontrarlo e farmi autografare la mia copia :)

(momento altamente auto-celebrativo…)

Nel frattempo, in Egitto in questi giorni sta succedendo questo e molto altro ancora…

3 commenti

  1. […] Non è strano che il fumetto sia diventato per gli artisti arabi un mezzo per esprimersi diffuso e conosciuto all’estero: in un contesto in cui la censura molto spesso limita l’attività di artisti ed intellettuali, il fumetto, con il suo mix di parole ed immagini, a volte diventa il mezzo espressivo ideale per criticare e manifestare il proprio dissenso senza essere troppo espliciti e per raggiungere un pubblico internazionale. Di questi tempi il disegnatore arabo più famoso è senza ombra di dubbio l’egiziano Magdy El Shafee, che con il suo fumetto Metro ha anticipato di qualche anno i temi diventati oggetto delle rivendicazioni sociali e politiche dei manifestanti di piazza Tahrir. Peccato che l’originale versione in arabo sia ancora “censurata” nel suo paese (ne ho parlato qui). […]

  2. La cosa che mi ha lasciata interdetta è che al Cairo, nella libreria Diwan di Zamalek,un paio di settimane fa ho visto in bella mostra (inspiegabilmente fra i libri per ragazzi!…) l’edizione tradotta in inglese… Due ovvie riflessioni: 1) il libro in Egitto sembra essere “pericoloso” solo in arabo, perché con un pubblico virtualmente più numeroso; 2) l’edizione tradotta deve avere un prezzo proibitivo per la maggior parte degli egiziani (non ho controllato, ma già i libri tradotti in arabo da altre lingue hanno prezzi sensibilmente più alti -tipo, “Twilight” mi pare stesse sui 120 pound, un’enormità!-, figuriamoci questo che è pure importato!). Bizzarre aberrazioni del libero mercato che flirta con la censura…

    • Che ci fosse in vendita in Egitto l’edizione inglese lo sapevo e sì, credo proprio che il motivo sia quello che dici tu. La cosa che mi ha spiazzato però è che si trovi nella parte dedicata alla letteratura per ragazzi! Ma i librai leggono almeno quello che mettono in vendita?! E questa critica vale anche per i librai di casa nostra!

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